17 Maggio 2018 News

Consigli dei nostri esperti: affrontiamo insieme la sindrome dell’ovaio policistico

Alcuni medici del Poliambulatorio Agunco: la Dott.ssa RAFFAELLA PAJALICH, specialista in Endocrinologia, il Dott. VINCENZO PERRI, specialista in Dermatologia e VITTORIO UNFER, Professore di Ostetricia e Ginecologia presso la Facoltà di Medicina e Psicologia la Sapienza Università di Roma, sono stati ospiti del programma televisivo “Sulle Ali della Salute”.

I tre specialisti hanno affrontato il tema della sindrome dell’ovaio policistico o PCOS dall’inglese Polycystic Ovary Syndrome.  La Sindrome dell’Ovaio Policistico è un disordine ormonale e metabolico che interessa circa il 5-10% della popolazione femminile in età fertile. Questa condizione colpisce infatti oltre 1 milione di donne in Italia tra i 15 e i 44 anni, interferendo sul normale funzionamento delle ovaie, gli organi riproduttivi femminili preposti alla produzione di estrogeni e progesterone, entrambi essenziali per la regolazione del ciclo mestruale.

Nelle donne con la sindrome dell’ovaio policistico la produzione dei cosiddetti “ormoni maschili” (androgeni) è più alta del normale. È proprio questa sovrapproduzione di androgeni che causa irregolarità nel ciclo mestruale, che può risultare sporadico o prolungato, e difficoltà di concepimento. oltre che una serie di disordini metabolici e sintomi a livello di cute e capelli. Le ovaie sviluppano un certo numero di cisti, e non riescono a rilasciare gli ovuli regolarmente. È per questo motivo che la PCOS è riconosciuta tra le prime di cause di infertilità femminile. Per maggiori informazioni puoi consultare la pagina dedicata alla Pcos e Gravidanza.

Tuttavia, ancor prima che una disfunzione ginecologica, la Sindrome dell’Ovaio Policistico è un problema di carattere metabolico ed endocrino che provoca alterazioni nel metabolismo dei carboidrati e obesità, aumentando il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari e diabete.

Spesso, le donne affette da PCOS non sanno infatti che questa patologia è generata in realtà da un mal funzionamento dell’ormone dell’insulina – un problema di carattere endocrinologico – i cui effetti finiscono per alterare il regolare funzionamento dell’ovaio, innescando quindi disordini ginecologici come irregolarità mestruale, ma anche aumento di peso, perdita di capelli, macchie scure della pelle, irsutismo (peluria diffusa), acne, diabete e persino depressione.


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10 Maggio 2018 News

Oggi, giornata mondiale del LES, lupus eritematoso sistemico, vogliamo porre la nostra attenzione su questa malattia e sulle sue correlazioni in gravidanza.

È una malattia cronica a meccanismo autoimmunitario ed è in grado di colpire vari organi e apparati, caratterizzata clinicamente dal succedersi di fasi di remissione e di esacerbazione. L’esordio può avvenire a qualsiasi età, nelle donne solitamente durante il periodo fertile con picco di incidenza verso i 37 anni.

Le gravidanze affette da LES sono considerate a rischio per complicanze materno/fetali in quanto la gravidanza stessa rappresenta un rischio di peggioramento della malattia.

Il 25% delle gravidanze, può andare incontro a parto prematuro, ritardo di crescita intrauterino e meno del 20% dei casi esitano in aborti precoci e morti fetali nel II e III trimestre, con associati rischi materni, quali complicanze ipertensive, trombosi venose profonde, diabete gestazionale ed esacerbazioni dei sintomi della malattia stessa.

Pertanto per una gravidanza serena è necessario un counseling preventivo con approccio multidisciplinare e collaborazione tra ginecologo, reumatologo, neurologo, angiologo, cardiologo e pediatra.

 

 

 

 

 

 

Dott.ssa Barbara Stragapede

Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia Ostetricia – Gravidanze a Rischio

 

 


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12 Aprile 2018 News


Dal 7 al 12 Maggio il Poliambulatorio Specialistico AGUNCO offre a tutte le mamme uno sconto del 20% su tutte le prestazioni specialistiche. (escluse le prestazioni già in promozione)
Posti a disponibilità limitata.


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4 Aprile 2018 News

Il Poliambulatorio AGUNCO inaugura IL PROGETTO DELLA SALUTE
con incontri gratuiti multitematici.

4 MAGGIO 2018 ORE 19:30
PRIMO INCONTRO
FAMIGLIA: UN’AVVENTURA DA CONDIVIDERE

Parteciperanno le dottoresse:
Claudia De Angelis – Psicologa dell’età evolutiva e Psicoterapeuta Cecilia Fusco – Psichiatra e Psicoterapeuta Familiare
Olga Manetta – Psicologa e Psicoterapeuta Familiare
Virginia Sirchia – Neuropsichiatra Infantile
Introdurrà la Dott.ssa Loredana Costabile – Ginecologa
(posti limitati, è necessaria la prenotazione)


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4 Aprile 2018 News


Aspettare un bambino: che cosa accade nella testa della madre e del padre?
Quando la lineetta del test di gravidanza diventa blu, cambia tutto, e non importa se la gravidanza é stata cercata o se è inaspettata. Quando una donna scopre di essere incinta mille emozioni, spesso in contraddizione le une con le altre, le si agitano in testa… “sarò in grado? “, “e ora che devo fare? “,” è un miracolo”, “sarà tutto meraviglioso”. Questo è solo l’inizio di un processo che coinvolge contemporaneamente corpo e mente, che raggiunge la sua conclusione solo dopo il primo anno di vita del bambino. Numerosi studi sia nell’ambito della neurobioendocrinologia, sia nell’ambito della psicoanalisi, hanno dimostrato l’esistenza di un vero e proprio “cervello materno” o “costellazione materna”, per citare il famoso psicoanalista D. Stern. Si tratta cioè di uno stato mentale nuovo e particolare che ordina una nuova gerarchia di priorità e che vede al suo vertice l’essere madre.
Dall’inizio del terzo trimestre di gravidanza, fino alla fine del terzo mese di vita del bambino, ogni gesto, ogni pensiero della mamma è incentrato sul proprio figlio (preoccupazione materna primaria, D. Winnicot). Sperimentare questa condizione psichica è fonda-mentale per entrare in sintonia con il bambino e con i suoi bisogni, e quindi aiutarlo in quell’incredibile, vorticoso e complessissimo processo chiamato crescita.
Cosa succede ai papà? Anche per loro il cambiamento è enorme, ma diverso: è più progressivo e indiretto. La prima fase del coin-volgimento dell’uomo è di natura sostanzialmente mentale, scandito dall’annuncio della gravidanza. In seguito, il padre compartecipa alla gravidanza condividendo gli stati fisici e mentali della sua partner; è però con l’imminenza del parto che anch’egli sente nascere decisamente più concreto il proprio coinvolgimento, interpretato nei termini di nuove responsabilità da assumere verso la creatura che sta per arrivare. Si tratta di un’esperienza di trasformazione avvertita profondamente, un’esperienza di maturazione che consen-te all’uomo anche di assorbire il mutamento che i rapporti con la partner dovranno necessariamente subire.
In una famiglia nella quale sta per nascere un bambino si vive un tempo di rivoluzione e di messa in discussione di molteplici aspetti: da marito, moglie, figlio, amico si diventa genitore, ed è importante saper rielaborare le proprie relazioni in virtù di questo nuovo ruolo che deve affiancare e non sostituire tutti gli altri. La gravidanza può quindi approfondire il rapporto a due ma può anche causare momenti di stress. È necessario trovare il giusto modo per far coesistere il rapporto di coppia con i nuovi compiti genitoriali, evitando un totale assorbimento da parte del figlio e imparando a riconoscere gli aspetti positivi e negativi della nuova situazione. In situazioni di questo tipo è quanto mai importante riuscire a parlarsi, evidenziando la diversità dei punti di vista e riuscendo in tal modo ad amalgamare le reciproche aspettative nei confronti del bambino e a definire con serenità e chiarezza i ruoli che ciascuno dovrà armonicamente svolgere all’interno del nuovo gruppo familiare.
Sentirsi sopraffatti da un cambiamento fisico e mentale così importante è frequente. 8 donne su 10 sperimentano il baby blues subito dopo il parto, una condizione caratterizzata da importanti sbalzi di umore, crisi di pianto e paura immotivata che può durare fino a due settimane. Da 1 a 2 donne su 10 sviluppano invece una vera e propria depressione che necessita dell’intervento dello specialista psicologo o psichiatra. Frequenti sono anche i disturbi del sonno, le manifestazioni ansiose e/o depressive nel corso della gravidanza.
Il Poliambulatorio Agunco offre la possibilità alle coppie in attesa, ai nuovi genitori e al loro bambino un aiuto e un supporto che li ac-compagni nella nuova fase che si accingono a vivere. Tutto ciò sembra utile al fine di offrire loro un adeguato contenimento in ambito sociale per prevenire eventuali disagi che potrebbero svilupparsi sia durante la gravidanza che dopo. La nostra équipe, formata da psicoterapeuti e psichiatri specializzati sull’argomento, può fornire un adeguato sostegno psicologico affinché le coppie riconoscano le proprie risorse personali e si sentano attive e partecipi nell’assunzione del ruolo genitoriale che si accingono a sperimentare e un sostegno psichiatrico e psicofarmacologico ove necessario. Il poliambulatorio Agunco offre un ciclo di incontri con la coppia sul tema della genitorialità e incontri di prevenzione e monitoraggio di eventuali situazioni a rischio nel pre e post partum.


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9 Marzo 2018 NewsPrevenzione

CHE VUOL DIRE HOLTER?
Norman J. Holter è stato uno scienziato americano che nel 1961 inventò una tecnica di monito-raggio continuo dell’attività cardiaca.
Oggi vengono comunemente chiamati “Holter” due tipi di esami cardiologici non invasivi che consentono di monitorare e registrare (continuativamente per 24-48-72 ore) l’attività elettrica del cuore (“ECG dinamico secondo Holter” anche detto “Holter cardiaco”) o la pressione arteriosa (“Monitoraggio dinamico della PA”, anche detto “Holter pressorio”).
L’HOLTER CARDIACO
Questo esame serve nella diagnosi e cura di tutte le alterazioni del ritmo cardiaco (tachicar-dia, extrasistolia, fibrillazione). Consiste di un piccolo macchinario portatile più piccolo di uno smart-phone che è collegato a degli elettrodi che vengono applicati sul petto al fine di registrare l’Elettrocardiogramma (ECG) in maniera continuativa per 24, 48 od anche 72 ore.
L’Holter cardiaco è indicato in tutti quegli individui che avvertono turbe del ritmo cardiaco (ac-celerazioni, pause, battiti più intensi, etc.) per identificare la causa del sintomo ed in tutti quei pazienti con storia nota di aritmia (fibrillazione atriale, extrasistolia, etc.) al fine di verificare l’efficacia della terapia farmacologica in atto.
L’HOLTER PRESSORIO
Il monitoraggio pressorio delle 24h consiste di un piccolo macchinario portatile delle dimensioni di uno smart-phone che è collegato ad un normale bracciale per la misurazione della pressione. Il macchinario misura e registra la pressione ed i battiti cardiaci circa 70-80 volte durante le 24 ore dell’esame e restituisce così un quadro dettagliato ed affidabile del profilo emodinamico dell’individuo.
L’Holter pressorio è l’unico esame in grado di diagnosticare con certezza l’ipertensione arterio-sa, che essendo spesso asintomatica viene identificata in ritardo rispetto alla sua insorgenza. Inoltre, a differenza dell’automisurazione casalinga, l’Holter pressorio permette di conoscere le variazioni di pressione e pulsazioni in occasione degli sforzi fisici e degli stress emotivi di una normale giornata. Questo esame è inoltre di cruciale importanza nel valutare l’efficacia della terapia assunta nei pazienti ipertesi, nei quali spesso la compressa garantisce un buon controllo pressorio solo per alcune ore della giornata.


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